RIMEDIO: NASCE A PIACENZA UN NUOVO SERVIZIO
“Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro. Come loro, crediamo che quando qualcosa – o qualcuno – subisce una ferita e ha una storia, possa splendere di più.”
Venerdì 13 novembre si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del servizio RIMEDIO, a cura delle Cooperative sociali Casa del Fanciullo e L’Arco di Piacenza.
RiMedio è un servizio di mediazione familiare e dei conflitti, di consulenza psicologica ed educativa, nato dalla consapevolezza che il periodo che stiamo vivendo necessita di risposte capillari, in grado di rispondere ai bisogni più urgenti.
Il servizio nasce dall’idea di Maria Scagnelli e Monica Francani, professioniste che lavorano da anni nel sociale e che si sono incontrate nel 2017 durante il Master “Mediazione familiare e dei conflitti” organizzato da Irecoop ER Sede di Piacenza insieme a GEA11, in collaborazione con Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati), Aequitas ADR (Alternative Dispute Resolution), Confcooperative Emilia Romagna, accreditato da Ordine Avvocati del Foro di Piacenza e Ordine Assistenti Sociali Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna.
Entrambe condividono la convinzione che sia possibile trasformare le crisi in punti di svolta, così come le ferite, i dubbi e le fragilità in punti di forza. Per farlo, occorre essere professioniste attente, capaci di raccogliere con delicatezza i pezzi di vita e di ripararli, facendo sì che chi ne ha bisogno riesca a porsi le domande giuste attraverso un dialogo guidato, come individuo, ma anche come coniuge o genitore. Per questo hanno deciso – una volta ottenuta la qualifica professionale al termine del master, nel 2019 – di creare RiMedio, unendo le competenze di due realtà piacentine attive da anni nel sociale, L’Arco e Casa del Fanciullo: con loro, un gruppo di professionisti, mediatori familiari, psicologi, counselor ed educatori professionali.
“Lutti, separazioni, chiusure, ansia e stress sono diventate le parole più frequenti da inizio anno. E oltre al virus biologico si sta diffondendo una seconda pandemia: il disagio emotivo” commenta Maria Scagnelli di Casa del Fanciullo, educatrice e mediatrice familiare con una laurea in giurisprudenza.
“Lo stress generato dalla situazione di emergenza che ci coinvolge è stato quantificato” aggiunge Monica Francani, psicologa, educatrice e mediatrice familiare della Cooperativa sociale L’Arco: “al 19 ottobre il Centro Studi CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) ha rilevato che il 51% della popolazione ha un livello di stress psicologico tra 70 e 100 su 100. La società di ricerca Open Evidence afferma che il 41% della popolazione italiana è a rischio salute mentale a causa di fattori di vulnerabilità socio – economica. Ancora, L’Università dell’Aquila in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata ha pubblicato sulla piattaforma MedRxiv che il 37%, su 18 mila intervistati, presenta sintomi da stress post – traumatico. E se pensiamo ai più piccoli, un’équipe dell’ Ospedale Gaslini di Genova ha rilevato nel 65% di piccoli sotto i 6 anni, oltre che nel 71% degli adolescenti, problemi comportamentali di varia natura e sintomi di regressione infantile.”
“Da questi dati ne esce un quadro desolante – commenta Scagnelli – ma bisogna superare l’idea che non si possa intervenire con azioni valide e concrete come offrire reti di ascolto e sostegno psicologico.”
Nicoletta Corvi, direttore di Confcooperative Piacenza, evidenza come “Questo nuovo progetto è un esempio ulteriore di integrazione tra le cooperative, nostre associate, per la messa a valore, in sinergia, di competenze, esperienze e potenzialità che sommate sono in grado di rispondere in modo innovativo e puntuale ai bisogni delle persone e delle famiglie. E’ l’espressione in concretezza dell’attenzione costante alla rilevazione della “domanda sociale” che la cooperazione attua al fine di individuare risposte efficaci e “vicine” a ciò che le persone vivono, soffrono, necessitano.”
Elena Busca, responsabile di sede di Irecoop Emilia-Romagna a Piacenza racconta: “l’idea di Irecoop di realizzare un Master per la figura di Mediatore Familiare a Piacenza è nata proprio per dare l’opportunità, in particolare a operatori del mondo della cooperazione sociale piacentina, di arricchire le proprie competenze per poter accompagnare in modo qualificato e professionale le famiglie che vivono situazioni di crisi, separazione e conflitto, che inevitabilmente si ripercuotono sul benessere dei figli. La speranza di Irecoop e Confcooperative era appunto quella di creare figure professionali che potessero far nascere nuove progettualità, nuovi servizi, in risposta ai bisogni sempre più frequenti di risoluzione non conflittuale delle separazioni, passando attraverso il sostegno delle figure genitoriali e mettendo al centro il benessere dei minori coinvolti.”
Parte del servizio RiMedio è infatti dedicato alla mediazione familiare, definita da alcuni avvocati come una efficace “medicina”, di cui le coordinatrici ci presentano i vantaggi: una riduzione dei tempi (una causa giudiziale sarebbe molto più lunga), decisioni comuni (prese insieme grazie all’intervento del mediatore, e non imposte da un giudice), un nuovo metodo di comunicazione, in cui la famiglia – che rimane tale, soprattutto quando ci sono dei bambini – apprende una nuova modalità di dialogo, basata sul rispetto e la pazienza, e infine una conclusione dell’accordo a cui si arriva evitando il più possibile inutili litigi e recriminazioni, per ottenere un divorzio consensuale e non giudiziale.
Accanto al servizio di mediazione familiare RiMedio offre inoltre un sostegno anche a chi soffre di disturbi d’ansia legati alla paura del contagio, al timore di uscire o di rimanere isolati, a chi ha subito il virus e non ha superato la paura, a tutti coloro che vivono un momento di fragilità, o desiderano superare una situazione conflittuale, in famiglia ma anche in ambiente lavorativo, in maniera serena. Non solo, i professionisti di RiMedio propongono anche un supporto ai genitori che desiderano confrontarsi sul proprio stile educativo e migliorare la comunicazione in famiglia.
Maggiori informazioni scrivendo all’indirizzo e-mail: rimediopiacenza@gmail.com o chiamando Monica Francani (3892870093) e Maria Scagnelli (3669292385).
Scarica il volantino del servizio RiMedio.
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